Maria

Ann Foster, responsabile del progetto Matumaini School in Tanzania, ci racconta la storia di Maria. Molti dei bambini della scuola hanno bisogno di continuo sopporto per l’adattamento delle protesi che permettono loro di camminare. Un ringraziamento speciale a Edward e Tillya, l’ortopedico e il fisioterapista che stanno facendo un ottimo lavoro con i bambini. 

Maria frequenta la prima elementare alla Matumaini. E’ una bambina intelligente, e nonostante le sue disabilità, è molto felice e sempre sorridente.

Maria - Matumaini 1

La casa della famiglia di Maria è stata colpita da un fulmine tre anni fa. Sua madre è morta subito e suo padre è morto dopo due anni per le ferite riportate. Ha un fratello maggiore e una sorella minore che si trovavano in casa quando è successo.

Maria - Matumaini 4

Maria ha riportato ustioni su tutto il corpo e ha perso la mano destra e la gamba sinistra sopra il ginocchio.

Maria - Matumaini 2

Per Maria è stata realizzata una gamba artificiale e ora puo’ camminare senza l’uso della stampella.

Maria - Matumaini 3

Nuovi sostenitori per la Matumaini School

E’ un piacere dare il benvenuto ai nuovi sostenitori del 2007.
Un grazie a tutti coloro che hanno deciso di sostenerci da sempre e a chi si è unito a noi quest’anno. E’ per me una grande gioia mandarvi le notizie che riguardano i bambini, parlarvi dei loro progressi e dei progetti della nostra scuola.

Ezekiel sta facendo grandi miglioramenti grazie alle sue gambe nuove. Non posso dimenticare il suo sorriso quando ha visto che le protesi erano state completate. E’ un ragazzo volenteroso che studia e ha ottimi voti a scuola. Ezekiel e altri studenti seguono le lezioni di Deogratius (un insegnante) che li sta allenando per fare una gara di tennis su sedie a rotelle.

tennis

I bambini sono felici di essere tornati a scuola e nuove amicizie stanno nascendo tra loro. Al ritorno a scuola mi hanno confidato i loro pensieri riguardo alla loro vita qui alla Matumaini School. Alcuni mi hanno detto che erano felici di avere un letto su cui dormire. Altri erano contenti di poter mangiare tre volte al giorno e soprattutto di poter mangiare carne, in particolare il pollo. Inoltre sono molto felici di ricevere un’istruzione grazie alla frequenza della scuola.

Alla fine dello scorso anno sono stati fatti dei colloqui con i bambini provenienti da località circostanti e i loro genitori per stabilire se potevano frequentare la nostra scuola. A gennaio invece abbiamo fatto i colloqui per i bambini che arrivavano da luoghi più lontani. Alcuni di questi bambini avevano viaggiato con i propri genitori per tre giorni prima di giungere a Dar es Salaam. Tutti i bambini erano venuti con la speranza di rimanere a studiare per il nuovo anno scolastico. E’ stato molto triste per me vedere che molti hanno dovuto lasciare la scuola e tornare al loro villaggio per mancanza di posti.
Oh, sarebbe meraviglioso avere gli alloggi e le aule sufficienti per accettare tutti i bambini che fanno domanda di frequenza alla Matumaini School!

scuola

Nella zona ci sono 100 scuole elementari ed è stata una bella sorpresa sapere che la nostra scuola era tra le migliori 10. Questa posizione è stata ottenuta grazie al lavoro e all’impegno del Preside, di tutti gli insegnanti e degli studenti. Persino la televisione locale è venuta a filmare i nostri bambini e a riprendere le varie attività. Il servizio verrà mandato in onda a breve.

Quest’anno il Governo ha cambiato le materie della scuola elementare ed è stato necessario acquistare nuovi libri di testo. Fortunatamente, grazie agli aiuti dei sostenitori, siamo stati in grado di garantire i libri a tutti i bambini e agli insegnanti.
Nei primi giorni dell’anno alcuni bambini sono stati invitati ad una cena per disabili a Dar es Salaam. Questa è stata un’occasione di festa dove i bambini hanno incontrato altri bambini e hanno potuto conoscere gli studenti più grandi che avevano frequentato in passato la Matumaini School. Come potete vedere nella fotografia, erano tutti molto eleganti nei loro vestiti per le grandi occasioni.

Durante le vacanze di Pasqua molti ragazzi non sono potuti tornare ai propri villaggi perchè la distanza è enorme. Allora abbimo organizzato una gita al mare (della quale vi ho parlato nella scorsa newsletter). E’ stata una bella giornata di sole. Abbiamo viaggiato su due autobus, uno per i ragazzi e l’altro per le ragazze. Alcuni ragazzi si sono divertiti a sguazzare nel mare, altri hanno giocato e chiacchierato sulla spiaggia e tutti hanno avuto una gustosa merenda. E’ stato un giorno indimenticabile per i ragazzi e per gli accompagnatori. Anche questa gita è stata possibile grazie agli aiuti dei nostri cari sostenitori.

Ann Foster Sponsorship Director

ann foster

Terza Conferenza HARAMBEE

14 aprile 2007 – terza Conferenza HARAMBEE

“ L’Africa in Pista – La via africana allo sviluppo ”
… il nuovo saggio di Jean-Lèonard Touadi …

E’ stato ancora lui il protagonista della terza conferenza organizzata da Harambee. E’ stato ancora lui a tenere i nostri occhi puntati sul suo viso intelligente, con l’orecchio teso nell’ascolto delle sue parole, semplici e profonde a un tempo. E’ stato ancora lui a catalizzare la nostra attenzione e a fornire gli spunti per la nostra riflessione.
Parliamo del nostro Amico (ormai possiamo ben dirlo!) Jean-Léonard Touadi, che quest’anno ha presentato, in occasione delle nostra conferenza, il suo ultimo saggio, un’attenta e interdisciplinare analisi della ragioni del mancato sviluppo del continente africano e del fallimento del sogno dell’indipendenza dei suoi stati.

Accanto a lui sedeva di buon diritto Padre Fulgenzio, nostro Presidente Onorario, che ha introdotto il giornalista africano attraverso il racconto di alcuni aneddoti appartenenti alla storia della loro amicizia: dal giorno in cui si conobbero presso il Villaggio Africano di Calcinate a quello in cui Touadì gli “requisì” il computer, mentre si trovava in visita a Dar Es Salaam, per scrivere le ultime righe di questo libro.

Non è mancato neppure il contributo del nostro Presidente, che ha presentato alla platea la nostra Associazione e ha concluso i lavori con una domanda scottante: come possiamo noi occidentali liberarci dal senso di superiorità che ci accompagna nei rapporti con gli africani?
La risposta di Touadi è sempre nella stessa direzione: fare cultura, cooperare nell’umiltà del reciproco ascolto, svincolarsi dalla logica aberrante che induce a vedere la mano che riceve sempre sotto la mano che dà.

Gloria, Touadi e Fulgenzio

Ed è ciò che noi di Harambee ci ripromettiamo quotidianamente di fare con il nostro lavoro.

Locatelli Brunella