Notizie dalla Matumaimi School – agosto

Cari Amici Sostenitori,

da tempo le strutture della nostra scuola avevano bisogno di essere rinnovate, i lavori sono iniziati e verranno completati a tappe.
Quando le ragazze sono ritornate dalle vacanze hanno scoperto che i loro dormitori erano stati ridipinti a nuovo e che avevano riparato e rinnovato i bagni e le toilette.
Il mio amico Daudi ha una gamba sola e usa una stampella per camminare.

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E’ dotato di grande senso dell’umorismo e di un fantastico sorriso. Quando mi avvicinavo con la macchina fotografica e si accorgeva che era puntata nella sua direzione  Daudi sorrideva e scappava via voltandosi per assicurarsi che io lo stessi inseguendo. Gli altri bambini ridevano perchè io stentavo a  raggiungerlo e facevo fatica a scattare la fotografia. La sua velocità, come quella di molti bambini che hanno protesi o stampelle, è incredibile. Un giorno stavo camminando per la scuola  e l’ho visto seduto a terra con alcuni amici mentre aspettavano di mangiare insieme un piatto di riso. Avevo con me la macchina fotografica e sono riuscita a scattagli una fotografia perché, visto che aspettava la sua razione di riso, non è scappato per non perderla.  Da quel giorno Daudi è impaziente di posare per le fotografie. La maggior parte dei bambini adora farsi fotografare. Daudi è il bimbo  a destra nella fotografia.

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Oltre ad offrire ai bambini l’unica opportunità di avere un’istruzione, la scuola garantisce le cure mediche necessarie grazie agli ospedali locali e ai tecnici ortopedici e fisioterapisti residenti, Edward e Tillya.
Le stampelle, le scarpe ortopediche, le protesi e le stecche sono fabbricate e adattate nel laboratorio della scuola.
I bambini si sottopongono a visite continue perché i problemi sorgono in relazione alla loro crescita.

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Amani è l’ultimo dei bambini che hanno subito un’operazione chirurgica. L’intervento serviva a correggere i suoi piedi deformi. Dopo l’intervento è stato ingessato fino al ginocchio ad entrambe le gambe e da poco tempo il gesso è stato rimosso e sostituito con delle stecche. Ora ha delle scarpe nuove e può camminare da solo. Questa fotografia è stata scattata nella sala di fiosioterapia, Amani era molto orgoglioso di potersi guardare allo specchio. Mentre era ingessato stava a casa  per avere il supporto e le cure della madre. Questa settimana dovrà fare un’altra visita all’ospedale, poi, settimana prossima, potrà tornare a scuola e rivedere i suoi amici.

Vi ringrazio per il vostro supporto costante perché ci date modo di prenderci cura dei bambini. E’ un onore per me lavorare per il Sostegno a Distanza in Tanzania e  sono felice di condividere con voi la mia esperienza con i bambini.

Ann Foster, Responsabile del sostegno a distanza.

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Harambee sulle strade del mondo

Affascinante l’avventura umana di Harambee che vuol far camminare tutti noi sulla strade del mondo.
    Ci vuol far percorrere l’Africa, l’Asia e l’America Latina, mano nella mano, stretti nella solidarietà, per incontrare culture, persone, situazioni, mercati dai sapori e dai colori più disparati.
 fulgenzio.jpg   E’ la strada che ci spinge ad elevare lo sguardo dalla terra e ci fa camminare incontro all’Altro che viene. E’ la strada che ci porta negli angoli più segreti del mondo.
    La strada indica libertà e dinamismo, movimento e cambiamento. Prendere una strada o l’altra significa compiere una scelta, orientarsi in una direzione, decidere.
    Il bivio esprime possibilità di divaricazione, delle strade che si dividono, delle scelte diverse e contrapposte.
    Nella vita ognuna va… Per la sua strada… L’importante è trovare … La propria strada.
    C’è poi il crocevia… E oggi la strada che dobbiamo percorrere sembra essere un crocevia. Le antiche “strade maestre” si sono dissolte o le abbiamo smarrite.
    Le autostrade e le superstrade che servono per viaggiare in automobile non valgono sul piano esistenziale.
    La strada è anche rischio, avventura, viaggio verso l’ignoto, speranza.
    Riscoprire il valore educativo della strada significa essere disposti a passare ad una concezione dinamica della vita, basata sulla ricerca continua, sulla consapevolezza di non avere verità assolute, sul gusto dell’incontro con l’altro, sulla scoperta gioiosa del nomadismo esistenziale.
    La strada: non un momentaneo cambiamento di mentalità, ma puntare ad una mentalità di cambiamento.
    La strada: tema immenso. Ricorda il viaggio nella mitologia e il traffico nelle città; i ragazzi di strada del Brasile e i nomadi, gli zingari e la consapevolezza che ebrei, cristiani e islamici sono “figli dell’ebreo errante”.
    Oggi la strada è diventata luogo della competitività e dell’aggressività. Sembra quasi che ognuno si metta per strada per misurare la propria capacità di “sorpassare”gli altri. Siamo tutti sulla strada senza una etica della strada.
    Il risultato è che ben pochi rispettano il “codice della strada”. Sembra regnare la legge della giungla: mescolanza di violenza, competizione, furbizia ed esibizionismo.
    C’è il “cammino” di conversione ed elevazione di Santiago e la strada “biblica”.
    La strada di Abramo: esodo dall’Egitto verso al terra promessa.
    Dio cammina con l’uomo e l’uomo cammina con Dio.
    Le due strade: la via dei giusti e la via degli empi. E Gesù ha detto: “io sono la via”.
    Ecco Harambee da anni ormai vuole mostrare alcune “strade” per poter insieme compiere un viaggio verso la speranza.
    Sostegni a Distanza in Africa ed in America latina e prodotti genuini di Cooperative del Sud del Mondo sono le “vie” che Harambee indica per un migliore cammino verso i fratelli di tutto il mondo.
    Amici, buon viaggio..

                                Padre Fulgenzio Cortesi

Progetto ERITREA

REINSERIMENTO SOCIO EDUCATIVO DEI BAMBINI DI

STRADA ATTRAVERSO IL SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE

Il progetto ha come obiettivo principale il reinserimento di 200 bambini di strada nella normale vita famigliare, scolastica e di quartiere.

Si propone di alleviare le situazioni più gravi, attraverso un contributo mensile alle rispettive famiglie pari a quello procurato dai ragazzi attraverso le loro attività di piccolo commercio.

L’area interessata del progetto è la capitale Asmara, città di circa 600.00 abitanti. I quartieri più poveri non sono diversi dalle più conosciute bidonville d’atre megalopoli africane, circa 10.000 famiglie vivono oggi in condizioni d’estremo bisogno.

La situazione economica di queste famiglie è al limite della sopravvivenza, i maschi adulti sono tutti al fronte, sono rimaste a casa le donne con i bambini, l’inflazione ha ridotto drasticamente la capacità d’acquisto di generi di prima necessità.

Il bisogno spinge perciò molte donne ad indirizzare i figli più piccoli al commercio di strada, che per la maggior parte delle famiglie individuate dal progetto resta l’unica fonte di guadagno, inoltre in seguito alla forte presenza di stranieri è aumentato il fenomeno della prostituzione, fino a pochi anni fa praticamente inesistente.

Un recente studio condotto dall’UNICEF ha identificato circa 3.000 bambini di strada, ma è sicuro che con la recente guerra abbia contribuito ad aumentare il numero.

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L’Istituto promotore del progetto è l’Istituto del Buon Samaritano. Le suore hanno in corso da 12 anni un intensa attività d’assistenza e sostegno a favore dei poveri dei quartieri più disagiati della capitale e d’alcuni villaggi limitrofi.

Nel corso del recente conflitto tra Etiopia ed Eritrea ha prestato aiuto negli ospedali a fianco di medici e infermieri intervenendo direttamente nei campi profughi.

Gli obbiettivi prefissi dall’Istituto sono: la riunificazione familiare, il reinserimento scolastico, il reinserimento sociale e la risoluzione dei problemi della famiglia d’origine.

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